lunedì 22 agosto 2016

La mia vita con i fumetti: visita alla mostra "Fumetto italiano"

Sabato 20 agosto (casualmente l'anniversario della morte di Hugo Pratt) per me una rapida trasferta a Castiglioncello (nota località turistica nel comune di Rosignano Marittimo, provincia di Livorno) per visitare la mostra Fumetto italiano, cinquant'anni di romanzi disegnati; tutte le informazioni sul sito. (Di seguito compaiono alcune fotografie che non sono venute bene, ma sono utili a rendere l'idea di ciò che si trova visitando la mostra.)

Biglietto d'ingresso alla mostra, costo 7,00 euro.

L'idea della mostra è stata quella di scegliere 40 "romanzi disegnati" da altrettanti autori unici (testi e disegni dello stesso artista) e di ognuno di essi presentare alcuni originali, per un totale dichiarato di 300 tavole esposte (tranne purtroppo Andrea Pazienza di cui "per ragioni conservative" sono esposte delle brutte riproduzioni).
 
Particolare del testo che accompagna il pannello dedicato ad Andrea Pazienza.


Il primo favorevole colpo d'occhio è l'omogeneità dei pannelli espositivi, ciascuno dei quali contiene tavole di una stessa storia. L'ordine di presentazione delle opere è quello cronologico, da Una ballata del mare salato (1967) all'inedito Walker di Gipi; più di metà dei fumetti presenti sono degli anni duemila.

Magnus.

Le tavole originali sono sempre molto interessanti da vedere perché ci si rende conto di come lavorano gli autori, con quali tecniche, su quali formati. C'è da dire che alcuni disegni, dopo oltre trent'anni, presentavano segni di degrado, fra i più evidenti quelli nelle tavole di Filippo Scozzari dove sono spuntate ombreggiature di colore verde laddove originariamente c'era il nero.

Mil Manara.

I fogli utilizzati da Guido Crepax per le tavole selezionate sono alti almeno il doppio del formato in cui sarebbero poi stati stampati, mentre gli originali in bianco e nero di Dino Battaglia sono forse un po' più piccoli dei volumi della collana Un uomo un'avventura in cui apparvero. Air Mail di Attilio Micheluzzi è meraviglioso in bianco e nero; avrà anche lasciato spazi vuoti destinati al colore, ma, almeno nelle tavole esposte, questo non pare corrispondere al vero.

Elfo.

Fra i fumetti più recenti ce ne sono alcuni in cui il concetto di "originale" è relativo, in quanto l'autore ha proseguito il lavoro in digitale. Questi però sono pochi, non so se per scelta dei curatori che magari hanno privilegiato chi lavora completamente a mano, oppure se nel fumetto non seriale il computer sia meno utilizzato.

Fior.

Nei "romanzi disegnati" negli anni duemila si notano meno incertezze, non ci sono molte cancellature o rifacimenti, è tutto molto preciso.

Zerocalcare.

Nel complesso la visita si è dimostrata molto interessante e le tavole esposte veramente belle. I testi di accompagnamento, divisi in due, l'opera e l'artista, non sono troppo lunghi e si potevano leggere integralmente, come alcuni visitatori facevano. Non sono d'accordo con chi ha scritto nel libro delle firme che il biglietto è troppo alto. Ho impiegato un'ora e mezza a visitare la mostra (senza leggere tutti i testi) e quindi posso fare il paragone col prezzo che si paga per andare al cinema. Non ho acquistato il catalogo perché avevo già letto recensioni negative, segnalo comunque che alla mostra viene venduto a 34,00 euro contro i 40,00 del prezzo in fumetteria.

Marino Neri.

Per chiudere il resoconto della positiva esperienza, alcune foto panoramiche delle sale della mostra.

Luca Enoch, Carlo Ambrosini, Vittorio Giardino.


Milo Manara
 
Otto Gabos, Davide Reviati, Gipi.

Lorenzo Mattotti, Massimo Giacon.

Vittorio Giardino, Davide Toffolo, Igort, Sergio Ponchione.
 
Filippo Scozzari, Attilio Micheluzzi.
 
Dino Battaglio, Altan, Sergio Toppi.

Guido Crepax, Hugo Pratt.
 
Il manifesto della mostra.







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